L’albicocco, o Prunus armeniaca, è un albero da frutto molto coltivato in tutta Italia, e non solo, apprezzato soprattutto per i suoi frutti che vengono utilizzati per diverse squisite preparazioni (marmellate, dolci, confetture, paste varie) e anche per la bellezza dei suoi fiori durante il periodo della sbocciatura in primavera. Per ottere un buon raccolto ogni anno e mantenere l’albero sano, però, occorre attenersi a determinate azioni annuali che vanno ripeture regolarmente.
La potatura è una di esse ed è necessario che avvenga in periodi specifici, infatti non è possibile tagliare rami e fronde quando più ci aggrada, rischiando altrimenti di compromettere la crescita dell’albero e la sua produzione fruttifera. Il periodo migliore per potare l’albicocco va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera (da febbraio a marzo per intenderci) durante il riposo vegetativo della pianta.
Come effettuare una corretta potatura
L’azione del potare l’albicoco ha diversi scopi, tutti essenziali. Innanzitutto serve a rimuovere rami morenti, morti o malati che vanno ad affatticare la pianta, migliorandone dunque la salute in generale. Va a favorire una migliore circolazione d’aria tra le fronde e i rami, aiutando a ridurre il rischio di malattie e di comparsa di sgraditi parassiti. In più aiuta i rami più giovani ad essere meglio esposti alla luce del sole, aiutandone la crescita.
Dunque, cosa fare per effettuare una potatuta efficace? Ebbene, sicuramente bisogna identificare in primis i rami da rimuovere come quelli secchi o danneggiati, poichè come abbiamo già accennato non contribuiscono ad una buona salute dell’albero. Anche quelli infetti da parassiti o malattie fungine vanno rimossi. Eliminate poi anche quelli che sembrano in eccesso o che crescano verso l’interno e quelli che tendono a incrociarsi.
Strumenti necessari e tipi di potatura
Come per tante altre operazioni in cui si ha a che fare con attività manuali è importante munirsi di adeguata attrezzatura. Sicuramente vi serviranno delle buone forbici da potatura per i rami più sottili (fino a 2 cm di diametro) e un seghetto da giardinaggio per quelli più spessi e robusti invece. Un buon paio di guanti di qualità per proteggersi da eventuali graffi e del disinfettante per pulire i vostri attrezzi una volta terminata l’operazione completano il tutto.
- Potatura di formazione
- Potatura di contenimento
- Potatura di rinnovo
Ovviamente non esiste un solo tipo di potatura ma, come abbiamo appena elencato, ne esistono di tre tipi nel nostro caso. La prima va effettuata durante i primi anni di vita dell’albicocco ed è essenziale per creare una struttura generale ben equilibrata, senza crescite localizzate in singoli punti, e a garantire una cimatura centrale alla pianta. Potete dare una forma a vaso alla chioma oppure ad albero cno un fusto principale, favorendo così una distribuzione armoniosa dei rami.
La potatura di contenimento va praticate una volta che il vostro albero sarà maturo e vi tornerà utile per limitare la crescita dei rami in maniera esponenziale, evitando che diventino troppo lunghi, e mantenendo la forma generale della pianta in una compatta e facilmente gestibile nel tempo. La potatura di rinnovo, infine, va praticata sugli alberi più vecchi o malformati poichè aiuta a stimolare la produzione di nuovi rami fruttiferi, migliorando così la resa alla prossima fase di fruttificazione.