Innaffiare in bonsai risulta essere, come un po’ l’intera cura di questi particolari alberi in miniatura almeno all’inizio una sfida da decifrare in quanto si tratta di vegetali dalla provenienza spiccatamente asiatica che hanno bisogno di cure molto specifiche per consentire alla pianta di mantenere un ambito effettivo di pianta rigogliosa, l’irrigazione del bonsai è però relativamente comprensibile da tutti.
Per preservare la natura effettiva del bonsai ed ovviamente la sua bellezza è fortemente consigliabile seguire alcuni consigli, adatti sia ai neofiti di queste piante sicuramente tanto affascinanti quanto delicate e “diverse” da quasi tutte le altre, ma anche per coloro che hanno già accumulato una più che discreta esperienza in merito. Come innaffiare il bonsai?
Irrigazione
Il nome bonsai è di origine cinese, ma è probabilmente la cultura giapponese che in particolare dall’inizio del XX secolo ha portato alla diffusione di questa selezione, gruppo di alberi in miniatura che seguono esattamente, seppur in ridotte dimensioni, la natura di un vero albero, con tutte le cose da considerare. L’irrigazione come per ogni altro tipo di cura, deve essere molto specifico.
Per il bonsai è difficile organizzarsi per tempo in modo preciso ma prevedibilmente conviene controllare con cadenza regolare la quantità di acqua necessaria ogni volta, possibilmente ogni giorno o poco meno, semplicemente toccando il substrato e se siamo in possesso di un vaso trasparente o semi trasparente potremo capire quando effettivamente è necessario.
Come innaffiare il bonsai: guida
E’ possibile innaffiare il bonsai in vari modi, prevalentemente esistono due tipologie, quella “a pioggia” e quella ad immersione. La prima può essere considerata quella un po’ più frequente mentre quella ad immersione può garantire anche una maggior forma di continuazione ad esempio se l’ambiente circostante è essenzialmente piuttosto secco. Ecco come procedere:
- Utilizzare un piccolo innaffiatoio con soffione molto sottile ed in grado di simulare la “caduta” dell’acqua in modo agevole senza essere troppo aggressivi
- L’irrigazione ad immersione prevede l’inserimento dell’intero vaso in una bacinella con acqua a temperatura ambiente per alcuni minuti facendo uscire
Quest’ultima tecnica è molto utile in caso di rinvaso oppure inserimento del fertilizzante, ma non è il modo migliore come innaffiatura continuativa: sostanzialmente non bisogna mai seguire un ordine temporale specifico, per l’appunto adoperandosi seguendo la logica, di quando il substrato è effettivamente completamente secco al tatto, scegliendo quindi di volta in volta.
Va ricordato che il bonsai soffre parecchio il marciume radicale, quindi è meglio un contesto più povero di acqua rispetto ad uno di sovrabbondanza. Per cui soprattutto inizialmente può essere difficile capire il fabbisogno idrico di questa pianta, ma è qualcosa che va compreso con il tempo, e con il giudizio. Possibilmente è sempre meglio utilizzare, se possibile, l’acqua piovana.